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Quali sono le parole che descrivono il mondo del lavoro oggi e i valori che decretano il successo di un’azienda?
Alcune le abbiamo spesso citate, come qualità che il “bravo” manager moderno deve avere o sviluppare, come l’empatia e l’ascolto, altre le introduciamo oggi, trasparenza, condivisione, sostenibilità, equità. Nessuna di esse rimanda a pensieri quali i soldi, il guadagno, la carriera o altri temi che potremmo definire “materiali” e che in passato hanno sempre contraddistinto il mondo del lavoro.
I nuovi valori, le nuove tendenze, rimandano invece tutte a ideali sociali, ad una concezione nuova del lavoratore inteso in senso lato, complessivo, come una persona, non solo come professionista.
Oggi, commentando l’articolo di Gianni Rusconi, ci concentriamo quindi su queste parole, sull’importanza che devono avere per il manager e sulla capacità di quest’ultimo di trasformarle, attraverso la gestione dei collaboratori, in successo per l’organizzazione per cui lavora.
Che siano nuovi assunti o risorse già operative, i dipendenti si collocano oggi all’interno della dimensione professionale con uno status diverso rispetto al passato, che ne concepisce la loro interezza.
E, soprattutto per le generazioni più giovani, il lavoro, o meglio i valori condivisi e vissuti attraverso di esso, sempre di più devono essere coerenti con quelli vissuti a casa, nelle amicizie, nelle relazioni personali.
Allo stesso modo la crescita professionale passa da formazione e condivisione di processi relazionali che tengano conto degli interessi del singolo, oltre che della produttività.
Sempre di più quindi le HR diventano una ricchezza per l’azienda non solo sotto il profilo meramente operativo, ma anche di condivisione di pensieri e valori: quest’ultimo aspetto, quantitativamente irrilevante fino a pochi anni fa, diventa oggi qualitativamente fondamentale.
Avere collaboratori convinti supporter dell’azienda per la quale lavorano diventa, per l’azienda stessa e per il manager che la dirige, base fondamentale di sostegno, rispetto, ma soprattutto di una motivazione immateriale che porta semplicemente a lavorare meglio.
Essere parte di un progetto, di un team, di una comunità nella quale “ci si ritrova” è oggi, anche sul luogo di lavoro, fonte di senso di appartenenza e quindi di benessere. Il manager illuminato protagonista della nostra rubrica lo sa.
Siamo una Banca di persone per le persone e questo motto, che da sempre ci aiuta a relazionarci con colleghi, clienti e soci in modo trasversale e sociale, al fine di comprendere non solo il lato economico del nostro lavoro, ma anche e soprattutto quello personale, con il fine di dare il meglio alle persone e al territorio.
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Articolo originale da il SOLE24Ore